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BadBIOS, il malware più cattivo!!!
Un ricercatore di sicurezza ha scoperto un malware che può infettare i computer utilizzando segnali audio ad alta frequenza non udibili dagli esseri umani. Un misterioso codice malevolo conquista le pagine delle cronache informatiche grazie alle sue presunte capacità di infezione e controllo. La fonte che parla del malware è rispettabile ma i ricercatori dicono in coro: non ne sappiamo nulla.
Premessa: la notizia è stata pubblicata sui principali siti mondiali e proviene da uno stimato professionista del settore. Quindi, a meno che l’esperto di sicurezza (organizzatore delle conferenze CanSecWest e PacSec, e fondatore della competizione Pwn2Own) non sia completamente impazzito, la storia non è una bufala o uno scherzo di Halloween.
Da tre anni i sistemi informatici di Dragos Ruiu sono "posseduti" da qualcosa di oscuro, un pezzo di codice malevolo in grado di fare cose mai viste prima, estremamente resistente ai tentativi di rimozione: l'organizzatore di noti eventi sulla sicurezza IT (CanSecWest, PacSec, Eusec) ha classificato questa nuova minaccia come "badBIOS", nome che richiama la capacità del malware di infettare i livelli più bassi dell'hardware PC.
Regole di buona educazione nell'uso di cellulari, computer e internet
L'impatto della tecnologia sulla società si manifesta davvero in molti modi, alcuni più evidenti, altri più sottili e se lo cambia lo stile di vita, bisogna anche adeguare il proprio comportamento.
Le regole di galateo nell'uso delle moderne tecnologie è importante quanto le buone vecchie maniere, e vanno fatte proprie per evitare di diventare sgraditi agli altri e maleducati senza rendersene conto.
Senza avere la presunzione di insegnare educazione a qualcuno, l'intenzione di questo articolo è elencare alcune regole generali per rimanere cortesi e comportarsi bene nell'uso del computer, del cellulare e di internet, quando si interagisce o ci si trova con altre persone.
Le stampanti 3D sono nocive per la salute?
Il costo delle stampanti 3D continua a diminuire, per cui queste periferiche iniziano a diventare accessibili ad un numero crescente di persone che le utilizzano in casa o in ufficio. Uno studio effettuato dai ricercatori dell’Illinois Institute of Technology ha però evidenziato un aspetto finora trascurato: durante il processo di stampa vengono emesse nell’aria particelle di materiale che possono essere dannose per la salute. A differenza delle stampanti industriali, i modelli domestici non includono accessori che filtrano queste emissioni e i locali non possiedono idonei sistemi di ventilazione.